INSONNIA

E siamo a quota 5: INSONNIA è il frutto del lavoro degli 11 allievi di questo corso di secondo livello con Gianluca Morozzi, organizzato da Canto 31 e ospitato dalla libreria Irnerio UBIK a Bologna.

I ragazzi hanno messo a frutto gli insegnamenti del prof. Moroz e in soli due mesi, grazie ai loro 11 racconti, è nata questa antologia, pubblicata per noi dall’editore FERNADEL.

Per leggerla passerete di certo, almeno una notte di INSONNIA!

PROSSIMA PRESENTAZIONE

Prefazione

di Gianluca Morozzi

Sapete cosa scriveva Chuck Palahniuk nelle prime righe di Soffocare? Scriveva, più o meno: smetti di leggere questa storia. Ci sarà pure qualcosa di meglio che potrai fare. Potresti iscriverti a un corso serale.

Ecco: siccome Chuck Palahniuk è il Re occulto del mondo, un manipolo di coraggiosi ha fatto proprio questo: si è iscritto a un corso serale. Alla libreria Ubik di via Irnerio. Per il secondo livello di questo corso di scrittura creativa, nato come sempre sotto l’egida esperta dell’associazione culturale Canto31. E con il sottoscritto nel ruolo di insegnante.

Questa antologia è allo stesso tempo il fine e il premio conclusivo del corso. Undici aspiranti scrittori si sono cimentati in un tema deciso democraticamente con doppia votazione segreta e ballottaggio finale, facendo prevalere Insonnia sugli altri temi finalisti (che, per la cronaca, erano Fegato e Triangolo).

L’insonnia, per un creativo, può diventare uno spazio utile per produrre: la notte è il momento migliore per scrivere, c’è silenzio, c’è pace, le notifiche di Facebook sono rare, nessuno ti chiama o ti scrive messaggi, la tua mente è in uno stato di leggero distacco dai pensieri razionali e dalle incombenze quotidiane… sì, l’insonnia può diventare un’arma, per chi scrive. E ve lo dice uno che ha scritto tutti i suoi romanzi nel poco romantico pomeriggio.

A seguire, ci sono undici interpretazioni dell’insonnia. Come dico sempre: per tutte le cose belle che leggerete, il merito è degli autori. Per quelle meno belle, eventualmente, la colpa è tutta dell’insegnante.

A voi!

 

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